Consiglio Comunale 11 maggio 2004

 

------- Penultimo Consiglio Comunale -------

Il futuro non è più quello di una volta

“L’amministrare non si fa per qualcosa, ma per qualcuno e questo qualcuno siamo noi cittadini”

Qui e Ora

Questo è il momento di interrogarsi sulla coerenza del progetto politico nel suo insieme.

Misurare i il dislivello tra i buoni propositi e le opere.

Lasciando comunque al cittadino l’ultimo verdetto.

Un responso che credo dovrà essere attentamente letto sia nella suo importo totale che nelle sue singole componenti.

Per la nostra parte avevamo detto:

“L'aver perso la competizione elettorale, ci imponeva il dovere di riconoscere la sconfitta, ma non ci imponeva di rinnegare le nostre ragioni e il nostro programma o di confondere le motivazioni con le nostre mancanze.”

Riconfermiamo ora come allora la nostra proposta programmatica che abbiamo inteso portare avanti nel nostro ruolo di amministratori pur di minoranza. Riteniamo di aver interpretato questo compito, quale forza viva e propositiva della comunità, con pazienza, umiltà e prudenza.

Ci aiutiamo nell’analisi da alcune considerazioni già in parte manifestate nell’ultimo consiglio

Per riprendere con vigore la scelta di far crescere Longarone occorre partecipazione, ma anche concertazione.

In questo direzione lo sforzo dell’Amministrazione Comunale deve essere massimo. Così è stato ? Crediamo di no!

Ci pare di ricondurre questo periodo a una cosa di pochi. A una stagione della personalizzazione e dell’immagine dove i più sono stati chiamati alla condivisione per risulta. Non è così ?, non abbiamo capito nulla?, la nostra visione è sbagliata ? In cuor nostro vorremo aver sbagliato l’analisi ma notiamo che un comune sentire su questa traccia si stà sviluppando nella comunità.

Longarone è considerata esternamente una comunità per tutti, può diventare anche una comunità di tutti, dove ognuno si senta libero e insieme responsabile, proprietario, si senta proprietario della sua comunità.

Desideriamo per questo una comunità che ha cura di sé e dei suoi cittadini, nella trasparenza e con regole leggibili, non nell'assenza dei dibattiti consiliari, nei bilanci larghi, nel disprezzo di quanto è stato fatto e dell’eredità lasciata che lo ha garantito e che tuttora lo garantisce.

E’ questo il principale obbiettivo: dare alla nostra comunità, il pensiero di un futuro giovane, più positivo

Vorrei concludere su questo punto: c'è una sfida sul futuro che è di fronte a noi, sulla quale le amministrazioni locali sono chiamate ad intervenire, una sfida che non parla a tutti indistintamente, non parla a tutti i cittadini in maniera uguale, parla innanzitutto ai nostri giovani.

Dicevamo: Ma i cittadini vogliano partecipare?, mi auguro di si anche se ora non leggiamo questo spirito , perché?

perche il problema della visibilità delle scelte politiche è essenziale a Longarone.

La Responsabilità Civica

La via maestra per superare la distanza tra il cittadino e le istituzioni, tra società civile e società politica, è promuovere la responsabilità civica come espressione del legame sociale.

Il riconoscimento del primato dei cittadini è il presupposto della “democrazia associativa” in quanto una autentica democrazia «esige che si verifichino le condizioni necessarie per la promozione sia delle singole persone mediante l’educazione e la formazione ai veri ideali, sia della soggettività della società mediante la creazione di strutture di partecipazione e di responsabilità»

Realizzare un modello di comunità che fosse strutturato organicamente a partire dal territorio, attraverso la partecipazione responsabile e sussidiaria dei cittadini e delle aggregazioni.

Le Occasioni Mancate

Sta crescendo in noi la convinzione che questa legislatura si caratterizzi per “le occasioni mancate”, “delle aspettative deluse  “. Siamo partiti con grande fiducia sulla scia dei buoni propositi per poi accorgersi che dopo aver messo in gioco enormi risorse non avevamo ottenuto un “qualcosa” che ci soddisfi che ci dià fiducia.

Sta maturando nella comunità l’opinione che il tutto si sia “ridotto “ allo spendere soldi . Si credo che questa amministrazione passerà alla storia per essere quella della spesa.

Il Futuro

Noi vediamo molte questioni che oscurano il futuro di Longarone, ne indichiamo ora solo tre:

Opere pubbliche

L’enorme impegno in opere pubbliche avviato ha comportato una grande riduzione delle risorse

La prospettiva di un congestionamento amministravo (oltre che della vivibilità del centro)

La sproporzione delle iniziative rispetto i veri bisogni della comunità

L’occupazione

La crisi del sistema occhiale avrà importanti ripercussioni sul sistema occupazionale e sociale della nostra comunità

Il bilancio compromesso

L’equilibrio di bilancio viene garantito dagli interessi dei fondi Montedison. Senza queste risorse il bilancio comunale chiuderebbe con un deficit dell’ordine di 300.000,00 euro. Per portare alla normalità i nostri conti ci vorranno anni.

In occasione dell’approvazione dell’ultimo bilancio avevamo detto:

Riteniamo debba essere posta in essere una politica di rigore indirizzata alla Comunità, con fatti concreti con azioni che tendano ad aumentare la comunanza tra amministratori e amministrati.

Questa è la nostra indicazione.

Diversamente produrremmo delle proposte di bilancio “falsate” che hanno connaturato un’ipoteca sul futuro. E’ questo che ci preoccupa.

Cosa faremo quando non ci saranno più queste risorse?

Come saranno garantiti i servizi che hanno nobilitato questa comunità rispetto le altre?

Concludevamo affermando

Un bilancio deve dare fiducia nel futuro!

In questo bilancio ci è difficile vedere questa prospettiva.  

 

Il Nostro Avvenire

Quale Longarone vogliamo

Un posto in cui essere contenti di viverci, perché c’è lavoro, ci sono i servizi, c’è qualità della vita, e dove tutti vivono la comunità

Cosa fare domani

Costruire il senso della comunità – maggior attenzione a tutti, i bambini, i giovani, le famiglie gli anziani, pensare alle loro esigenze ed impegnarci a darne soddisfazione. Dare consapevolezza ai cittadini sul loro ruolo e delle loro responsabilità.

Garantire i servizi alla persona

Riorganizzare la spesa del Comune: sobrietà e ancora sobrietà. Dare inversione al comune sentire che tanto le risorse ci sono e sono inesauribili.

Come  Con sobrietà e ancora sobrietà. La stagione della spettacolarizzazione deve finire dobbiamo tornare a fare le cose per la gente.

Sobrietà

Ci pare quanto mai appropriata una riflessione su uno stile diverso di interpretare l’amministrare:  un agire e una condotta all’insegna della sobrietà

Essa è una virtù sociale che attende di essere ancora esplorata in tutte le sue potenzialità di trasformazione. A cominciare dalle scelte dei singoli, dei gruppi familiari e ampliandosi progressivamente in un orizzonte di pedagogia dei gesti e di strategia dei comportamenti, capaci di generare cambiamenti politici e strutturali.

La sobrietà è la virtù del futuro, il nuovo nome della temperanza, un bene relazionale, una qualità della relazione: con se stessi, con gli altri, con le cose.

Allora la sobrietà come stile di vita non resta solo una virtù personale ma diviene una pratica sociale finalizzata ad un cambiamento strutturale e politico. La sobrietà virtù del futuro

La Nostra Parte

E noi che cosa abbiamo fatto, qual è stata la nostra parte ?

Poca cosa, certamente potevamo dare di più .

Forse non basta dire che non si è d’accordo e quindi opporci alle decisioni è necessario gridare le ragioni del dissenso sin tanto che anche gli orecchi più distratti ascoltino, un ascoltare attento e consapevole che riesca a maturare le decisioni attraverso il confronto un confronto vissuto come dovere, come questione indispensabile.

Il mancato esercizio di un’azione che non ha saputo toccare le convinzioni, le coscienze di coloro che erano chiamati ad esercitare il potere decisionale.

Che ci consegna alla storia come coloro che non hanno saputo frenare questa frenesia della spesa, perché lo possiamo dire con belle parole con grandi sorrisi ma è per questo che questa stagione amministrativa verrà ricordata. A nostro merito sta questa consapevolezza.

Vogliamo dirlo per un’ultima volta non era la nostra idea d’amministrare il Comune di Longarone

 

   

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