Consiglio Straordinario di tutti i Comuni interessati dall'attraversamento dell'elettrodotto Cordignano-Lienz giovedì 31 luglio 2003

no all'elettrodotto Cordignano-Lienz

Riportiamo alcuni articoli dai quotidiani locali


Il Corriere delle Alpi mercoledì 30 luglio 2003

Vittorio Veneto. Il Coordinamento ammonisce: «Gli assenti verranno considerati a favore della linea da 380 kv»
Tutti i sindaci diranno no all'elettrodotto
Domani si riunisce un maxi consiglio con oltre 600 partecipanti


VITTORIO VENETO.
Maxi consiglio comunale domani sera a Vittorio Veneto. Sarà il più partecipato che si sia mai svolto in regione. Oltre 600 consiglieri municipali sono attesi al palazzetto dello sport, da 36 Comuni delle province di Treviso e Belluno, per votare un ordine del giorno che chiede al governo regionale di dire se vuole o non vuole l'elettrodotto Lienz-Cordignano-Mogliano.
«Non dovrà mancare nessun sindaco e nessun consigliere dei 21 comuni bellunesi interessati», ammonisce il Coordinamento dei comitati popolari della provincia. «E' fondamentale la presenza di tutti per ribadire, a dispetto di una legge obiettivo che non ne riconosce l'autorità, un comune diniego». L'ente gestore Grtn si avvale della legge-obiettivo per realizzare l'autostrada elettrica. Legge, ricordano i comitati, che «consente di non tenere conto della volontà della cittadinanza e dei suoi rappresentanti, mentre un parere, comunque non vincolante per la decisione definitiva, è richiesto solo alla Regione».

La presenza dei sindaci a Vittorio Veneto sarà quindi determinante per «confermare pubblicamente e in modo inequivocabile la volontà delle amministrazioni locali di poter contare nelle decisioni che riguardano il proprio territorio». Un invito che i Comitati rivolgono in particolare al Comune di Belluno, che manderà a Vittorio Veneto una delegazione, nonostante gli impegni per l'assemblea municipale. «L'eventuale assenza di qualche amministrazione sarà interpretata come tacito consenso alla realizzazione dell'elettrodotto elettrica, di cui beneficeranno altri lasciando a noi i tralicci alti 60 metri». La bozza di ordine del giorno da votare è stata inviata nei giorni scorsi ai sindaci.

Nessuna critica, solo la richiesta di recepire il no del consiglio regionale. Gran parte dei sindaci, infatti, è del parere che su questo argomento non si debba trattare».

Ma l'assessore regionale alle politiche energetiche, Floriano Pra, che da agosto lascerà la competenza al collega Giorgetti di An, continua a dichiararsi favorevole alla trattativa col Grtn. «Bisogna trattare, in modo da ottenere che l'elettrodotto sia il meno impattante possibile: per questo chiediamo che la linea da 380 mila volt porti alla bonifica della condotta da 220 mila, nonché delle altre che attraversano il territorio e che nei pressi dei centri abitati o in particolari siti ambientali, l'autostrada elettrica venga interrata».


Il Gazzettino Venerdì, 1 Agosto 2003

Si è svolta ieri a Vittorio Veneto l'assemblea dei consigli comunali per approvare lordine del giorno voluto dai sindaci

Comuni contro l'elettrodotto

Ma Ponte nelle Alpi, Vigo, Danta e Longarone non hanno raggiunto il quorum per votare

Vittorio Veneto

Un no unanime, che dal Comelico attraversa il Cadore per giungere nella Marca, fino alle porte di Venezia, è stato espresso ieri sera dall'assemblea dei consigli comunali riunitasi a Vittorio Veneto per affermare la propria contrarietà all'elettrodotto a 380 kV Lienz-Cordignano e Venezia Nord-Cordignano e per chiedere l'intervento della Regione Veneto. Trenta dei trentasette comuni chiamati a deliberare hanno potuto votare l'ordine del giorno voluto dai sindaci. Per gli altri sette non è stato raggiunto il quorum sufficiente. Si tratta di Oderzo, al quale mancava un solo consigliere, Ponte nelle Alpi, Ormelle, Vigo di Cadore, Preganziol, Danta e Longarone, quest'ultimo con una sola presenza. Anche il presidente della Provincia di Treviso, Luca Zaia, e il vice presidente della provincia di Belluno, Max Pachner, insieme alle Comunità Montane, hanno dato pieno sostegno all'iniziativa. Ed è stato proprio Zaia a rivolgere l'invito di approvare l'ordine del giorno, ai sei consiglieri (cinque di Ponte di Piave e uno di Sarmede) che, pur essendo contrari all'elettrodotto , avevano espresso la propria astensione per motivi di metodo. Max Plachner nel ribadire la contrarietà della provincia di Belluno ha sottolineato come le eventuali proposte di nuove linee elettriche debbano essere condivise da tutti i Comuni e dalle due Province. «E' importante - aveva premesso prima del voto Mario Meneghetti, sindaco di Cordignano, Comune perno dei due elettrodotti - rimanere uniti, non ci sono alternative. Se la nostra Regione è autonoma, come ha affermato anche l'assessore Pra, non è opportuno attraversare il Veneto per portare energia in altre parti. E se lo sviluppo richiede energia, va creato un equilibrio che non vada ad alterare aspetti ambientali ed economici».

Il sindaco di Ponte di Piave, Gianni Marin, ha da parte sua richiamato l'esito del duplice incontro, tenutosi nei giorni scorsi con Unindustria, durante il quale «il gestore Grtn - ha espresso - dà disponibilità a tutto campo ai Comuni per la scelta del tracciato. La nostra risposta è stata un chiaro no a questo elettrodotto per questioni di metodo e di merito. Vogliamo essere a conoscenza del piano energetico nazionale. E' poi necessario che la Regione esca allo scoperto». La Provincia di Treviso si è infine impegnata a portare in consiglio l'ordine del giorno, peraltro già discusso nella provincia bellunese. E anche il comune di Belluno, pur non essendo direttamente interessato, ha espresso la propria adesione all'incontro.

Gerda De Nardi


Il Gazzettino sabato 2 agosto 2003 (prima pagina di Belluno)

AMBIENTE Al consiglio allargato di Vittorio Veneto ben sette comuni bellunesi con diritto di voto non si sono presentati. Da Longarone solo un consigliere, d’opposizione per giunta

Elettrodotto, chi non partecipa alla battaglia  

Fiorenzo De Col: «Il sindaco De Cesero non ha ritenuto di dover convocare il consiglio. Un comportamento che non fa onore alla comunità»

Belluno

Il caso più eclatante è senz'altro quello di Longarone. Un solo consigliere, di opposizione per giunta, su diciassette. Ma al consiglio comunale tenutosi l'altra sera a Vittorio Veneto, allargato ai comuni del Bellunese e del Trevigiano interessati dal passaggio dell'elettrodotto Cordignano-Lienz, si sono registrate altre assenze importanti: il comune comeliano di Danta, per esempio, era rappresentato da due consiglieri, con undici assenti. Mentre per Castellavazzo, Ospitale, Perarolo, San Nicolò, San Pietro, Sappada e Soverzene, sette comuni in tutto, non si è presentato assolutamente nessuno.Le amministrazioni bellunesi invitate dal Comune capofila Cordignano erano ventuno, tutte con diritto di voto. Oltre ai sette assenti e ai quattro che non hanno raggiunto il quorum (oltre a Longarone e Danta, Ponte nelle Alpi e Vigo di Cadore) si sono registrate delle presenze molto sostanziose. Come la rappresentanza dell'Alpago, (Chies 12 su 14, Farra 12 su 13, Pieve 9 su 13, Puos 8 su 12, Tambre 10 su 13) e quella cadorina, che ha visto scendere a Vittorio Veneto 14 consiglieri di Pieve di Cadore su 17, nove di Auronzo (ne mancavano 8), 8 su 13 da Domegge e 7 su 11 da Lozzo.

Inoltre hanno partecipato, pur senza diritto di voto, rappresentanti del consiglio comunale di Belluno (Dall'O, Sperandio e Marchese su sette annunciati), di Calalzo e Santo Stefano di Cadore, della Provincia, con il vice presidente Max Pachner e il presidente del consiglio provinciale Daniela Larese Filon, e delle Comunità Montane del Cadore-Longaronese-Zoldano, del Comelico-Sappada, dell'Alpago e di Belluno-Ponte nelle Alpi. «Pensare che il consiglio comunale di Belluno è terminato alle 18 proprio per permettere ai consiglieri di partecipare all'incontro di Vittorio Veneto - commenta Dall'O sulla scarsa presenza del capoluogo -. E invece, escluso Bortoluzzi che ha avuto problemi in autostrada, ci siamo ritrovati solo in tre, Lega e Rifondazione».

Chi c'era e chi ha votato comunque ha detto all'unanimità un no deciso al passaggio dell'elettrodotto sui territori provinciali di Treviso e Belluno. A scanso di equivoci il presidente trevigiano Luca Zaia ha fatto cambiare un punto dell'ordine del giorno stilato da Cordignano, facendo riconoscere i due enti provinciali, non come semplici sostenitori, ma come protagonisti di primo piano della protesta. «È una battaglia giusta contro il Grtn - commenta Antonio Barattin, sindaco di Puos d'Alpago - se poi purtroppo come sembra l'elettrodotto lo faranno ugualmente ci attrezzeremo per dare battaglia uniti fino in fondo». «Quello che non mi piace di questa vicenda - continua il sindaco alpagoto - è il taglio politico che hanno assunto alcuni comitati, mentre credo che la vicenda debba essere seguita senza sventolare alcuna bandiera».

Un taglio politico che si legge anche nell'anomala partecipazione di Longarone, in cui il sindaco Pierluigi De Cesero non ha convocato formalmente il consiglio «non ritenendo quello dell'elettrodotto un caso eccezionale» come riferisce Fiorenzo De Col. Il capogruppo dell'opposizione, invece (lista civica Cittadini protagonisti), a Vittorio Veneto c'è andato, da solo. «Quando sono in discussione gli interessi dei cittadini la partecipazione è un atto dovuto e l'assemblea di Vittorio Veneto è stato un momento di condivisione e di unità importante ed esemplare». «L'essere stati assenti con fare snobistico - conclude De Col - non fa onore alla comunità longaronese sia per il suo triste passato, ma ancor più per il suo futuro».

Simona Pacini

Il Corriere delle Alpi – sabato 2 agosto 2003

Il documento verrà discusso in un consiglio

Longarone assente contro l'elettrodotto, l'opposizione propone

LONGARONE. Giovedì sera si è tenuto a Vittorio Veneto il consiglio speciale con le amministrazioni dei Comuni interessati dal passaggio dell'elettrodotto "Cordignano Lienz".

Presente il Comune di Longarone, il cui consiglio non era neanche stato convocato, ma col solo il capogruppo di minoranza Fiorenzo De Col che nei giorni scorsi aveva inviato al sindaco la formale richiesta di convocazione del consesso. «All'origine della mancata partecipazione», spiega De Col, «sembra vi siano motivi di legittimità, perché, così riporta il sindaco: "non è possibile convocare un consiglio comunale fuori da Longarone se non per casi eccezionali e questo non viene ritenuto tale"». «Quando vi sono in discussione gli interessi dei cittadini la partecipazione è un atto dovuto», afferma il capogruppo di minoranza, «l'assemblea di Vittorio Veneto è stata un momento di condivisione e di unità importante ed esemplare. L'essere stati assenti con fare snobistico non fa onore alla comunità Longaronese sia per il suo triste passato, ma ancor di più per il suo futuro, e la mancata partecipazione non può essere giustificata per motivi di legittimità».

Sulla base di queste considerazioni il capogruppo De Col ha già provveduto a contattare il sindaco, forte anche delle posizioni che il consiglio comunale di Longarone ha assunto con gli ordini del giorno contrari alla realizzazione dell'elettrodotto, per manifestare queste considerazioni.

Con il sindaco ha concordato di trovarsi nei prossimi giorni per verificare tempi e modi della discussione e approvazione dell'ordine del giorno approvato a Vittorio Veneto in una prossima seduta consiliare


Il Gazzettino di Treviso – sbato 2 agosto 2003

ELETTRODOTTO I primi cittadini convinti che dopo la presa di posizione unanime di giovedì il vento sia cambiato

I sindaci: «Ora si può vincere»

Gaiot: «Ci riappropriamo del territorio». Toso: «Decisiva l’alleanza con i bellunesi»

Vittorio Veneto

"Tutti uniti" è stata la parola d'ordine emersa dall'assemblea dei consigli comunali bellunesi e trevigiani che a Vittorio Veneto ha dichiarato la propria avversità alla realizzazione dell'elettrodotto Lienz - Cordignano e Venezia Nord - Cordignano. Piena soddisfazione è stata quindi espressa dai sindaci per il voto unanime al documento che, oltre a ribadire la ferma opposizione all'opera, chiede l'intervento della Regione.

«Ritengo - ha espresso il primo cittadino di Vittorio Veneto, Giancarlo Scottà - che questa delibera unitaria, abbia ad avere un buon peso. Siamo noi i diretti responsabili, e spero quindi che chi di dovere abbia da rivedere la progettazione. La realizzazione di una grande opera deve essere giustificata, dall'inizio, dalla vera esigenza. In questo caso siamo stati gli ultimi ad essere informati, quindi questa posizione penso sia dovuta. Le amministrazioni comunali che non erano presenti a Vittorio Veneto potranno riparare presentando l'ordine del giorno nei rispettivi consigli». «E' questo - ha affermato il sindaco di Gaiarine, Sandra Toso - un momento storico. Il fatto di essere riusciti a mettere insieme bellunesi e trevigiani è il segno di un'attenzione e consapevolezza degli amministratori nei confronti dei cittadini, della salute e del territorio. Di fronte allo sbigottimento e alla preoccupazione di quando è arrivato il progetto per ciò che esso comportava, c'è la soddisfazione di essermi attivata subito per il coordinamento. Questi problemi vanno infatti affrontati insieme. Siamo consapevoli che la strada da fare è lunga, ma auspico, che nel confronto aperto su scelte e soluzioni, venga mantenuto il metodo collegiale». «C'è estrema soddisfazione per l'unitarietà - ha proseguito Sergio Gaiot, sindaco di Orsago - e perché le province di Treviso e Belluno sorreggono in pieno l'iniziativa. Mi sembra che con tali premesse siamo riusciti a mettere le basi per poterci riappropriare del governo del nostro territorio». «E' importante - ha detto Donatella Santambrogio, primo cittadino di Godega di Sant'Urbano - questa trasversalità e il fatto che tutti i comuni abbiano assunto tale posizione forte e precisa. Nel nostro consiglio comunale l'argomento è stato discusso precedentemente e la presenza a Vittorio Veneto è stata significativa. Un solo consigliere di Godega era assente». «Tale iniziativa - ha concluso Patrizio Chies, sindaco di Fregona - serve per dimostra l'unità di intenti e proseguire nell'obiettivo. E' l'unica strada da percorrere, bisogna rimanere insieme per risolvere il problema».

Gerda De Nardi

 

 

 

 

 

 

 

Home