Consiglio Straordinario di tutti i Comuni interessati dall'attraversamento dell'elettrodotto Cordignano-Lienz giovedì 31 luglio 2003 |
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no all'elettrodotto Cordignano-Lienz Riportiamo alcuni articoli dai quotidiani locali |
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Il Gazzettino
Venerdì, 1 Agosto 2003 Si è svolta ieri a Vittorio Veneto l'assemblea dei consigli
comunali per approvare lordine del giorno voluto dai sindaci Comuni contro l'elettrodotto
Ma Ponte nelle Alpi, Vigo, Danta e Longarone non hanno raggiunto il
quorum per votare Vittorio
Veneto Un no unanime, che dal Comelico attraversa il Cadore per
giungere nella Marca, fino alle porte di Venezia, è stato espresso ieri
sera dall'assemblea dei consigli comunali riunitasi a Vittorio Veneto
per affermare la propria contrarietà all'elettrodotto
a 380 kV Lienz-Cordignano e Venezia Nord-Cordignano e per chiedere
l'intervento della Regione Veneto. Trenta dei trentasette comuni
chiamati a deliberare hanno potuto votare l'ordine del giorno voluto dai
sindaci. Per gli altri sette non è stato raggiunto il quorum
sufficiente. Si tratta di Oderzo, al quale mancava un solo consigliere,
Ponte nelle Alpi, Ormelle, Vigo di Cadore, Preganziol, Danta e
Longarone, quest'ultimo con una sola presenza. Anche il presidente della
Provincia di Treviso, Luca Zaia, e il vice presidente della provincia di
Belluno, Max Pachner, insieme alle Comunità Montane, hanno dato pieno
sostegno all'iniziativa. Ed è stato proprio Zaia a rivolgere l'invito
di approvare l'ordine del giorno, ai sei consiglieri (cinque di Ponte di
Piave e uno di Sarmede) che, pur essendo contrari all'elettrodotto
, avevano espresso la propria astensione per motivi di metodo. Max
Plachner nel ribadire la contrarietà della provincia di Belluno ha
sottolineato come le eventuali proposte di nuove linee elettriche
debbano essere condivise da tutti i Comuni e dalle due Province. «E'
importante - aveva premesso prima del voto Mario Meneghetti, sindaco di
Cordignano, Comune perno dei due elettrodotti - rimanere uniti, non ci
sono alternative. Se la nostra Regione è autonoma, come ha affermato
anche l'assessore Pra, non è opportuno attraversare il Veneto per
portare energia in altre parti. E se lo sviluppo richiede energia, va
creato un equilibrio che non vada ad alterare aspetti ambientali ed
economici». Il sindaco di Ponte di Piave, Gianni Marin, ha da parte sua
richiamato l'esito del duplice incontro, tenutosi nei giorni scorsi con
Unindustria, durante il quale «il gestore Grtn - ha espresso - dà
disponibilità a tutto campo ai Comuni per la scelta del tracciato. La
nostra risposta è stata un chiaro no a questo elettrodotto
per questioni di metodo e di merito. Vogliamo essere a conoscenza del
piano energetico nazionale. E' poi necessario che la Regione esca allo
scoperto». La Provincia di Treviso si è infine impegnata a portare in
consiglio l'ordine del giorno, peraltro già discusso nella provincia
bellunese. E anche il comune di Belluno, pur non essendo direttamente
interessato, ha espresso la propria adesione all'incontro. Gerda De Nardi Il Gazzettino sabato 2 agosto 2003 (prima pagina di Belluno) AMBIENTE Al consiglio allargato di Vittorio Veneto ben sette comuni
bellunesi con diritto di voto non si sono presentati. Da Longarone solo
un consigliere, d’opposizione per giunta Elettrodotto, chi non partecipa alla battaglia Fiorenzo De Col: «Il sindaco De Cesero non ha ritenuto di dover
convocare il consiglio. Un comportamento che non fa onore alla comunità» Belluno Il caso più eclatante è senz'altro
quello di Longarone. Un solo consigliere, di opposizione per giunta, su
diciassette. Ma al consiglio comunale tenutosi l'altra sera a Vittorio
Veneto, allargato ai comuni del Bellunese e del Trevigiano interessati
dal passaggio dell'elettrodotto Cordignano-Lienz, si sono registrate altre assenze importanti: il
comune comeliano di Danta, per esempio, era rappresentato da due
consiglieri, con undici assenti. Mentre per Castellavazzo, Ospitale,
Perarolo, San Nicolò, San Pietro, Sappada e Soverzene, sette comuni in
tutto, non si è presentato assolutamente nessuno.Le amministrazioni
bellunesi invitate dal Comune capofila Cordignano erano ventuno, tutte
con diritto di voto. Oltre ai sette assenti e ai quattro che non hanno
raggiunto il quorum (oltre a Longarone e Danta, Ponte nelle Alpi e Vigo
di Cadore) si sono registrate delle presenze molto sostanziose. Come la
rappresentanza dell'Alpago, (Chies 12 su 14, Farra 12 su 13, Pieve 9 su
13, Puos 8 su 12, Tambre 10 su 13) e quella cadorina, che ha visto
scendere a Vittorio Veneto 14 consiglieri di Pieve di Cadore su 17, nove
di Auronzo (ne mancavano 8), 8 su 13 da Domegge e 7 su 11 da Lozzo. Inoltre hanno partecipato, pur senza
diritto di voto, rappresentanti del consiglio comunale di Belluno
(Dall'O, Sperandio e Marchese su sette annunciati), di Calalzo e Santo
Stefano di Cadore, della Provincia, con il vice presidente Max Pachner e
il presidente del consiglio provinciale Daniela Larese Filon, e delle
Comunità Montane del Cadore-Longaronese-Zoldano, del Comelico-Sappada,
dell'Alpago e di Belluno-Ponte nelle Alpi. «Pensare che il consiglio
comunale di Belluno è terminato alle 18 proprio per permettere ai
consiglieri di partecipare all'incontro di Vittorio Veneto - commenta
Dall'O sulla scarsa presenza del capoluogo -. E invece, escluso
Bortoluzzi che ha avuto problemi in autostrada, ci siamo ritrovati solo
in tre, Lega e Rifondazione». Chi c'era e chi ha votato comunque ha
detto all'unanimità un no deciso al passaggio dell'elettrodotto sui territori provinciali di Treviso e
Belluno. A scanso di equivoci il presidente trevigiano Luca Zaia ha
fatto cambiare un punto dell'ordine del giorno stilato da Cordignano,
facendo riconoscere i due enti provinciali, non come semplici
sostenitori, ma come protagonisti di primo piano della protesta. «È
una battaglia giusta contro il Grtn - commenta Antonio Barattin, sindaco
di Puos d'Alpago - se poi purtroppo come sembra l'elettrodotto lo faranno ugualmente ci attrezzeremo per dare battaglia uniti
fino in fondo». «Quello che non mi piace di questa vicenda - continua
il sindaco alpagoto - è il taglio politico che hanno assunto alcuni
comitati, mentre credo che la vicenda debba essere seguita senza
sventolare alcuna bandiera». Un taglio politico che si legge anche
nell'anomala partecipazione di Longarone, in cui il sindaco Pierluigi De
Cesero non ha convocato formalmente il consiglio «non ritenendo quello
dell'elettrodotto un caso eccezionale» come riferisce
Fiorenzo De Col. Il capogruppo dell'opposizione, invece (lista civica
Cittadini protagonisti), a Vittorio Veneto c'è andato, da solo. «Quando
sono in discussione gli interessi dei cittadini la partecipazione è un
atto dovuto e l'assemblea di Vittorio Veneto è stato un momento di
condivisione e di unità importante ed esemplare». «L'essere stati
assenti con fare snobistico - conclude De Col - non fa onore alla
comunità longaronese sia per il suo triste passato, ma ancor più per
il suo futuro». Il Corriere delle Alpi – sabato
2 agosto 2003 Il documento verrà discusso in un
consiglio Longarone assente contro l'elettrodotto,
l'opposizione propone LONGARONE. Giovedì sera si è tenuto a
Vittorio Veneto il consiglio speciale con le amministrazioni dei Comuni
interessati dal passaggio dell'elettrodotto "Cordignano
Lienz". Presente il Comune di Longarone, il cui
consiglio non era neanche stato convocato, ma col solo il capogruppo di
minoranza Fiorenzo De Col che nei giorni scorsi aveva inviato al sindaco
la formale richiesta di convocazione del consesso. «All'origine della
mancata partecipazione», spiega De Col, «sembra vi siano motivi di
legittimità, perché, così riporta il sindaco: "non è possibile
convocare un consiglio comunale fuori da Longarone se non per casi
eccezionali e questo non viene ritenuto tale"». «Quando vi sono
in discussione gli interessi dei cittadini la partecipazione è un atto
dovuto», afferma il capogruppo di minoranza, «l'assemblea di Vittorio
Veneto è stata un momento di condivisione e di unità importante ed
esemplare. L'essere stati assenti con fare snobistico non fa onore alla
comunità Longaronese sia per il suo triste passato, ma ancor di più
per il suo futuro, e la mancata partecipazione non può essere
giustificata per motivi di legittimità». Sulla base di queste considerazioni il
capogruppo De Col ha già provveduto a contattare il sindaco, forte
anche delle posizioni che il consiglio comunale di Longarone ha assunto
con gli ordini del giorno contrari alla realizzazione dell'elettrodotto,
per manifestare queste considerazioni. Con il sindaco ha concordato di trovarsi nei prossimi giorni per verificare tempi e modi della discussione e approvazione dell'ordine del giorno approvato a Vittorio Veneto in una prossima seduta consiliare Il Gazzettino di Treviso – sbato 2 agosto 2003 ELETTRODOTTO I primi cittadini convinti che dopo la presa di posizione unanime di giovedì il vento sia cambiato I sindaci: «Ora si può vincere» Gaiot: «Ci riappropriamo del territorio». Toso: «Decisiva l’alleanza con i bellunesi» Vittorio Veneto "Tutti uniti" è stata la parola d'ordine emersa
dall'assemblea dei consigli comunali bellunesi e trevigiani che a Vittorio
Veneto ha dichiarato la propria avversità alla realizzazione
dell'elettrodotto Lienz - Cordignano e Venezia Nord - Cordignano. Piena
soddisfazione è stata quindi espressa dai sindaci per il voto unanime
al documento che, oltre a ribadire la ferma opposizione all'opera,
chiede l'intervento della Regione. «Ritengo - ha espresso il primo cittadino di Vittorio
Veneto, Giancarlo Scottà - che questa delibera unitaria, abbia ad avere
un buon peso. Siamo noi i diretti responsabili, e spero quindi che chi
di dovere abbia da rivedere la progettazione. La realizzazione di una
grande opera deve essere giustificata, dall'inizio, dalla vera esigenza.
In questo caso siamo stati gli ultimi ad essere informati, quindi questa
posizione penso sia dovuta. Le amministrazioni comunali che non erano
presenti a Vittorio
Veneto potranno riparare presentando l'ordine del giorno nei rispettivi
consigli». «E' questo - ha affermato il sindaco di Gaiarine, Sandra
Toso - un momento storico. Il fatto di essere riusciti a mettere insieme
bellunesi e trevigiani è il segno di un'attenzione e consapevolezza
degli amministratori nei confronti dei cittadini, della salute e del
territorio. Di fronte allo sbigottimento e alla preoccupazione di quando
è arrivato il progetto per ciò che esso comportava, c'è la
soddisfazione di essermi attivata subito per il coordinamento. Questi
problemi vanno infatti affrontati insieme. Siamo consapevoli che la
strada da fare è lunga, ma auspico, che nel confronto aperto su scelte
e soluzioni, venga mantenuto il metodo collegiale». «C'è estrema
soddisfazione per l'unitarietà - ha proseguito Sergio Gaiot, sindaco di
Orsago - e perché le province di Treviso e Belluno sorreggono in pieno
l'iniziativa. Mi sembra che con tali premesse siamo riusciti a mettere
le basi per poterci riappropriare del governo del nostro territorio».
«E' importante - ha detto Donatella Santambrogio, primo cittadino di
Godega di Sant'Urbano - questa trasversalità e il fatto che tutti i
comuni abbiano assunto tale posizione forte e precisa. Nel nostro
consiglio comunale l'argomento è stato discusso precedentemente e la
presenza a Vittorio
Veneto è stata significativa. Un solo consigliere di Godega era assente».
«Tale iniziativa - ha concluso Patrizio Chies, sindaco di Fregona -
serve per dimostra l'unità di intenti e proseguire nell'obiettivo. E'
l'unica strada da percorrere, bisogna rimanere insieme per risolvere il
problema». Gerda De Nardi
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